Mentre in molti paesi occidentali la ricerca sull’affettività e sulla sessualità è andata avanti, in Italia, al contrario, è ancora un tema trascurato. Di contro, affettività e sessualità sono spesso analizzate e “utilizzate” nei media, dove o assumono caratteri per lo più trasgressivi – baby lolite e baby machos, cybersex, sexting – o si veicolano messaggi repressivi e “terroristici”. La ricerca sociologica e storica ha messo in evidenza come a partire dalla fine degli anni ‘60 con la “rivoluzione sessuale” si sia modificato il modo di guardare alla sessualità: si è assistito a un “aumento del permissivismo sessuale”, all’affermazione di un rapporto di coppia incentrato sulla parità sessuale e sentimentale, all’aumento della consapevolezza del proprio corpo, alla scissione tra atto sessuale e procreazione. Si afferma una relazione di coppia “pura” (Giddens), basata su parità sessuale e sentimentale, ma anche “tascabile” (Bauman). Ricerche svolte in Italia in anni recenti hanno messo in evidenza che, rispetto ai decenni passati, gli approcci amorosi degli adolescenti sono più disinibiti e naturali, meno frenati da proibizioni e tabù. La cronaca, anche allarmisticamente, ci pone di fronte a uno scenario di “consumismo affettivo”, con nuovi tipi di relazioni spesso mordi e fuggi, e di “mercificazione del corpo” anche solo virtuale tramite il fenomeno del sexting, che pone la sessualità come pubblica e spettacolarizzata.
La sessione pomeridiana del convegno intende essere un momento di confronto, non solo nazionale, tra ricercatori, esperti e studiosi di diverse discipline, che abbiano posto l’attenzione alla sessualità e all’affettività degli adolescenti, come pure ai percorsi educativi, portando avanti sia analisi di tipo teorico che empirico, anche comparative.