È dedicato alla figura complessa di Alexander Grothendieck, considerato il più grande matematico del XX secolo, l'incontro organizzato dal dipartimento di Matematica della Statale.

Matematici, filosofi e storici della matematica si confrontano sui tanti aspetti della vita scientifica, dell'esperienza interiore e della conoscenza umana di Grothendieck per tentare di colmare il divario tra ambiti solo apparentemente distanti.

All'incontro partecipano Laurent Lafforgue, dell'Istitut des Hautes Études Scientifiques, Medaglia Fields nel 2002, Pierre Lochak, del Centre de Mathématiques de Jussieu Université Paris Pierre et Marie Curie, Luca Barbieri Viale e Umberto Bottazzini, entrambi docenti della Statale, e gli autori di una biografia ancora inedita dedicata a Grothendieck, Winfried Scharlau, professore emerito della Westfälische Wilhelms-Universität di Münster e Leila Schneps, del Centre de Mathématiques de Jussieu.

In programma anche gli interventi di Giulio Giorello, matematico, filosofo e docente della Statale, e di Claudio Bartocci, matematico, filosofo e storico della matematica all'Università di Genova.

L'incontro non vuole essere né una commemorazione ufficiale, né un'occasione apologetica della figura del matematico - scomparso nel 2014 nel paesino sui Pirenei dove aveva infine scelto di abitare, isolato dal resto del mondo - ma un momento di confronto con una vicenda umana e scientifica fuori del comune.

Grothendieck sembra aver attraversato due vite diverse, ma in realtà la sua parabola rivela l'esistenza di un nesso non solo tra lo studio delle scienze esatte e la creazione artistica, ma anche e soprattutto tra ricerca intellettuale e critica radicale di ogni autorità costituita.