Mi piace quello alto con le stampelle

Un film di Andrea Caccia con la produzione esecutiva del CTU

Le giornate di nove adolescenti ammalati di tumore fra esercizi al clarinetto, shopping, tuffi, allenamenti, compiti in classe e terapie. Tra luce ed ombra, fiducia e paura, si snoda il racconto di giorni difficili e importantissimi, vissuti con il coraggio di una “normalità” straordinaria, che non si arrende, non cede alla malattia, ma anzi sembra del tutto intenzionata a metterla ai margini.

“Mi piace quello alto con le stampelle” è un film che non fa sconti: parla di malattia e di dolore, tenendosi però attentamente alla larga da facili pietismi e adottando una cifra diretta e antiretorica, fedelissima, anche in questo, alla sensibilità degli adolescenti che rappresenta.

L’idea di un film-documentario dedicato ai pazienti adolescenti ammalati di tumore è nata da Fondazione Magica Cleme, che ha trovato nel CTU dell’Università degli Studi di Milano, il partner produttivo ideale per una operazione di divulgazione molto “delicata”.

La scelta della regia non poteva che ricadere su chi da tempo si è dimostrato sensibile ai temi sociali legati ai ragazzi e alla malattia: Andrea Caccia.

Lo stesso regista, già noto al grande pubblico per il lungometraggio “Vedozero” – un ritratto dell’adolescenza realizzato grazie al contributo di 70 ragazzi che con i loro telefonini hanno filmato e raccontato la loro vita – è anche autore di “La vita al tempo della morte” film sul tema dell’ avvicinamento alla morte e “Hospice”, un documentario sulla vita in una struttura intraospedaliera riservata ai malati terminali. Il film è stato realizzato anche grazie al contributo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (Reparto di Oncologia Pediatrica) e dell’ Ospedale San Gerardo di Monza (Reparto di Emato-oncologia pediatrica), attivamente impegnati in progetti specificamente dedicati agli adolescenti e al miglioramento della qualità della loro vita durante il periodo di cura dentro e fuori l’ospedale.

Gli adolescenti ammalati di tumore sono pazienti speciali, proprio come speciale è la loro età. Salvare la “normalità” durante la malattia si rivela una risorsa fondamentale per la riuscita del percorso di cura: un felice reinserimento scolastico e sociale, riuscire a mantenere un contatto con i compagni di classe, gli amici e i professori possono fare la differenza.

Il film sarà utilizzato per scopi didattici e diffuso nelle scuole superiori, oltre che in alcune sale e televisioni e attraverso Internet.
Dai collegamenti sotto è possibile visionare il documentario, il trailer e il contenuto extra: “Le parole di Eleonora”.
https://video.unimi.it/media/1897/

Mi piace quello alto con le stampelle

Contenuto Extra – Le parole di Eleonora